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Hollywood in Blue

a cura di Luciano Federighi

MARTEDI' 24 ottobre 2006

Cinema Centrale d'Essai - Via Carlo Alberto 27, Torino

  Ore 16.00
ELLA FITZGERALD in Montreux, USA 1969, b&w, 66’
ESTHER PHILLIPS in Montreux, SVI 1978, col, 30’


  Ore 18.00 Dal vivo EG KIGHT “Takin’ It Easy”


  Ore 19.00
Let the Church Roll On! (da Rosetta Tharpe a Inez Andrews),
USA 1963-69, b&w-col., 32’
JESSIE MAE HEMPHILL in DEEP BLUES di Robert Palmer, USA 1991, col., 8’
HELEN HUMES in Montreux, SVI 1974, col., 18’
NNENNA FREELON e PATTI AUSTIN in Montreux, USA 2004, col., 31’


  Ore 21.00 Dal vivo EG KIGHT “When You Were Mine”


  Ore 22.00
CABIN IN THE SKY di Vincente Minnelli con Ethel Waters, Lena Horne, USA 1943, b&w, 98’, sottotitoli inglesi.

Squisita fiaba musicale “all colored”, con memorabili canzoni di Vernon Duke e John Latouche (la ritmica ballad “Taking a Chance on Love”, lo swingante “Honey in the Honeycomb”), Cabin in the Sky fu uno dei maggiori successi di Broadway nella esuberante stagione 1940-41. Due anni più tardi lo tradusse brillantemente in musical cinematografico il giovane Vincente Minnelli, alla sua prima completa regia hollywoodiana. Ethel Waters, al culmine della sua splendida maturità, conservò il ruolo di protagonista, quello della devota e virtuosa Petunia Jackson: a fianco dell’arguto clown Eddie “Rochester” Anderson, nei panni del marito Little Joe, facile preda delle tentazioni del gioco e della carne, Ethel offrì una prestazione insieme toccante e venata di sorridente humor e lasciò la sua impronta di elegante, jazzistico melodismo a un repertorio al quale si aggiungevano due nuove, tenerissime ballate a firma di Harold Arlen e Yip Harburg, “Happiness Is Just a Thing Called Joe” e il brano che prendeva il titolo dal film.
Pregevolmente restaurato (ma sfortunamente introdotto da una ottusa presa di distanza in chiave “politically correct”), il piccolo capolavoro di Minnelli si fa apprezzare per la fantasiosa levità con cui viene trattato il tema del conflitto tra male e bene (gustosamente condotto dall’arcangelo Kenneth Spenser e dal satanasso Rex Ingram), per la coralità e lo scintillante dinamismo delle scene in night club e l’eccellenza del cast, di cui fanno parte una splendida Lena Horne (nel ruolo della fatale tentatrice, Georgia Brown) e un bizzarro Louis Armstrong, ghignante consigliere del demonio. Alla colonna sonora contribuisce anche l’orchestra di Ellington, allora in una delle sue fasi più luminose.

Cabin in the Sky viene preceduto da un collage di stagionate performances televisive di maestre del gospel (particolarmente preziose le apparizioni nel popolare programma dei primi anni Sessanta, Gospel Time, di Inez Andrews, delle Davis Sisters e di una Ruth Brown in insoliti panni sacri), dalla chitarrista down home Jessie Mae Hemphill, ritratta da Robert Palmer nello scenario del suo Mississippi, e da una serie di intriganti prove eccellenti rese nell’arco di quattro decenni da grandi vocaliste jazz e R&B sul palcoscenico del celebre festival di Montreux. Incantevole è la sessantenne Helen Humes, swingante e candida balladeuse in sublime compagnia (un quartetto di Earl Hines e Buddy Tate): e irresistibili sono Ella Fitzgerald e Esther Phillips nelle loro vesti più eclettiche – Ella in un repertorio oscillante da Arlen e Ellington a Bacharach e ai Beatles, Esther in una spumeggiante combinazione di temi funky (“Love Addict”), ballate e classici blues (“Cherry Red” di Big Joe Turner).

Per informazioni:
Associazione Culturale Centro Jazz Torino
Via Pomba 4 - 10123 Torino
Tel. ++39 011/884477
Fax ++39 011/8122345
Email: centrojazz@centrojazztorino.it