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EG KIGHT

EG Kight

Ad aggiungere il calore e l’imprevedibilità dell’esibizione live alle giornate e serate del Cinema Centrale d’Essai sarà una intermission artist sensazionale: EG Kight, figura di primo piano nel grande circuito della roots music negli Stati Uniti, creatura del Profondo Sud capace di fondere con grazia, determinazione e incantevole naturalezza elementi espressivi di country, blues, soul e jazz.

Georgiana di Dublin, con un robusto retroterra musicale (sacro e profano) in famiglia, EG è una moderna “red hot mama” dal repertorio variegato e dal forte quanto flessibile impatto soulful.
Chitarrista pugnace, dal solido respiro ritmico, vanta una voce corposa e assorta, affine nel ricco vibrato, nelle pieghe acidule e nella qualità smokey, gentilmente abrasiva, a quella della maestra del rock-soul-blues degli anni Settanta, Phoebe Snow, e una tavolozza espressiva cangiante quanto fortemente personale, con una varietà di riflessi che suggeriscono l’ascolto di maestri come Patsy Cline e Bobby Bland e con una sua miscela di emozionalità e piglio ironico che affiora tanto in eccellenti pezzi originali come “Nothin’ Ever Hurt Me” quanto in classici come l’ellingtoniano “I Ain’t Got Nothing But the Blues”.

La sua recente produzione discografica, su etichetta Blue South, è cospicua e rimarchevole, ed è stata premiata con ripetute nominations ai W.C. Handy Awards di Memphis: sorprendentemente maturo è il disco d’esordio del 1997, Come Into the Blues, comprendente una ariosa e accorata interpretazione della ballad di Otis Redding “I’ve Been Loving You Too Long”, marcatamente bluesy è la raccolta del 2002, Trouble, comprendente un pugnace duetto con Koko Taylor (sua ispiratrice, nelle più franche scelte blues) in “A Woman Can Tell”, e splendidi sono gli album del 2003, Southern Comfort, e del 2004, Takin’ It Easy, con belle atmosfere sudiste, episodi memorabili come la rilettura di “Angel from Montgomery” di John Prine e la blue ballad di sua composizione “Coming Out of the Pain”, e la presenza di ospiti prestigiosi come il chitarrista Chris Hicks, il sassofonista Greg Piccolo e la pianista Ann Robson.

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