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:: LINGUAGGI JAZZ 2005 ::

Sabato 19 febbraio ore 21

THREE GUITARS
Larry Coryell, Badi Assad & John Abercrombie


Larry Coryell, chitarra acustica
Badi Assad, chitarra acustica, kalima, copper flute, voce, body percussion
John Abercrombie, chitarra acustica

Proveniente da Galveston, nella Gulf Coast texana, e precursore di un genere che verrà poi battezzato fusion, Larry Coryell portò una sensibilità nuova, quasi aliena, alla chitarra elettrica già a partire dal debutto (The Dealer, 1966): fraseggi taglienti e un caratteristico bending derivato in pari misura dal rock, dal blues, dal country, dal bop e dal chitarrismo jazz "classico".
Autentico eclettico, la sua diteggiatura velocissima naviga con confidenza e immaginazione in qualsiasi stile, dai laboratori elettrificati ad alta efficienza di volumi e distorsioni come nei più delicati, ammalianti intrecci di linee di chitarra acustica. Con la spina staccata, da solo, in duo con Philip Catherine o Steve Kahn o ancora in tandem con Al DiMeola, John Scofield e John Abercrombie, può volteggiare in una pavana di Ravel o in intricati monologhi originali, evocando allusioni alla new age più eterea come al country blues più primitivo.

John Abercrombie ha conquistato un ruolo nella storia della chitarra jazz, estendendone le frontiere musicali anche oltre il linguaggio dello strumento, almeno a partire da Timeless. La celebre opera con Jan Hammer e Jack DeJohnette nel 1974 inaugurò una lunga e fruttuosa collaborazione con la Ecm di Manfred Eicher, diventandone una sorta di house guitarist.
Originario di Port Chester, NY, e cresciuto musicalmente a Boston, fu scoperto dai fratelli Brecker e cooptato, insieme con Billy Cobham, nella loro band Dreams. Innovativo nel rispetto della tradizione, ama ciclicamente far risaltare la propria affinità con gli standards: “Non so quante volte ho eseguito “Autumn Leaves” o “Stella By Starlight”, ma mi piace ancora suonarle. Le conosco talmente bene che mi sento completamente libero con loro, come se suonassi completamente senza accordi. Quello, per me, è il free jazz”.
Non è la prima volta che i due veterani appaiono affiancati, la novità è il contributo fornito dalla brasiliana Badi Assad, alla prima esperienza in compagnia di musicisti jazz. Badi è una chitarrista classica per formazione ma aperta alle sfumature folk sudamericane per linee di famiglia: il padre Jorge è mandolinista, i fratelli Sergio e Odair godono di fama internazionale col nome di Duo Assad.

Artista poliedrica - oltre che multistrumentista è attrice e sceneggiatrice teatrale, cantante e danzatrice - con un gusto per la composizione e l'esecuzione in cui convergono ispirazione, tecnica, delicatezza e humour, Assad è stata conquistata dall'interplay con i due partner, per l'immediatezza nel condividere le melodie più audaci e istintive. A loro volta, Abercrombie e Coryell sono entrati perfettamente nel gioco, costruito tutto su dialoghi e, questo è il caso di dirlo, trialoghi, attorno a idee e temi appartenenti a ciascuno dei musicisti.
Per catturare al meglio il suono del summit acustico d'eccezione, e forse per sottolinearne la sacralità, la Chesky, etichetta con un'attrazione fatale per gli audiofili, per l'incisione del cd Three Guitars ha radunato musicisti, fonici e attrezzature nella chiesa di Saint Peter a Manhattan. Nessuna meraviglia che alla loro prima apparizione pubblica, al Jazz Standard di New York, si siano registrati sei sold out consecutivi.


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