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:: LINGUAGGI JAZZ 2005 ::

Sabato 5 febbraio ore 21

FRANCESCA SORTINO QUINTET
Kiss Me


Francesca Sortino, voce
Paolo Birro, pianoforte
Robert Bonisolo, sax tenore e soprano
Alessandro Maiorino, contrabbasso
Alessandro Minetto, batteria

Francesca Sortino è emersa sulla scena discografica internazionale in occasione del raffinato "With My Heart In A Song", inciso a New York per Soul Note nel 1998 a fianco di Jim McNeely e Harvie Swartz. La sua naturale eleganza, una misurata sensualità e la non comune abilità di individuare e rendere in musica contenuto e modalità narrative di una canzone, è stata notata dalla critica più avveduta e da colleghi a cui spesso si è accompagnata, musicisti del calibro di Eddie Henderson, Enrico Pieranunzi, Maurizio Giammarco e Irio De Paula.
Una delle più interessanti personalità del canto jazz, Francesca si è fatta amare anche al di fuori del circuito specialistico, grazie all'interpretazione di "I Don't Know You" dei Comedy of Life, sigla de Le Iene, e alla partecipazione al hit di qualche stagione fa "Doo Uap, Doo Uap, Doo Uap", il divertente restauro in chiave dance dell'ellingtoniano "It Don't Mean A Thing" ad opera dei Gabin.
L'intento di donare un'armonizzazione jazzistica al repertorio della canzone leggera italiana non è nuovo. Parecchi musicisti e cantanti italiani vi si sono cimentati, anche di recente, con risultati artistici lusinghieri. Francesca, convinta che la fedeltà alla lingua originale fosse un limite sia alla libertà del fraseggio che dell'esplorazione musicale, ha deciso di percorrere una strada differente.
Ha selezionato un assortimento di classici nazionali, ma i testi sono stati riscritti in inglese "perché quella è la lingua del jazz, perché il jazz ha origini afro-americane, non è una musica italiana"; così le canzoni, diventate songs, hanno acquisito, grazie al legame riannodato con lingua e cultura, un proprio particolare e "interno" respiro musicale, proprio come nella migliore tradizione dei cantanti di oltreoceano.
Il recital Kiss Me, proposizione live del disco uscito lo scorso anno per la Sugar, visita diverse epoche e stili, dall'evergreen napoletano messo su pagina da Donizetti "Te Vojo Bene Assaie" ("On The Naples Sea"), ad episodi di anni già influenzati dalle big band americane (il brano guida, al secolo "Ba… Ba… Baciami Piccina" di Alberto Rabagliati, gode di un interessante mini revival presso un pubblico di new-swingers; "Addormentarmi Così" di Vittorio Mascheroni, si traduce nell'onirica "So Ends My Search For A Dream"), ad "Azzurro", col testo inglese di Norman Newell, fino a singolari outsiders come il Riccardo Del Turco di "Cosa Hai Messo Nel Caffè" e "Luglio" e l'Umberto Tozzi di "Gloria".
La veste lirica inglese, che inevitabilmente delinea i contorni melodici e improvvisativi, l'elegante disinvoltura dell'enunciazione pienamente jazzy di Francesca, e i sapienti arrangiamenti illuminano le canzoni dei colori dello standard di jazz e della popular music, conquistando una dignità e un senso di appartenenza nuovi.
"Quelle di Riccardo Del Turco sono canzonette", confessa ridendo la cantante romana, "ma riarrangiate e cantate in inglese sembrano proprio degli standard. Mi sembra di cantare il jazz, come un pezzo di Arlen o di qualsiasi altro autore americano".
Francesca Sortino si presenta a Linguaggi Jazz con una band di musicisti sopraffini: al sassofonista canadese Robert Bonisolo e alla ritmica (torinese di elezione) di Alessandro Maiorino e Alessandro Minetto, che hanno partecipato alle registrazioni dell'album, si aggiunge il pianista vicentino PaoloBirro, le cui eccellenti qualità espressive sono perfettamente congeniali al progetto.

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