Indietro | :: LINGUAGGI JAZZ 2004 :: |
Sabato
31 gennaio - Piccolo Regio Puccini ore 21 MARCO TARDITO AMARILLI QUARTET Multivision Marco Tardito, sax alto e arrangiamenti Giorgio Giovannini, trombone Stefano Risso, contrabbasso Francesco D'Auria, batteria e percussioni Immagini a cura di Roberto Tibaldi |
|||||
|
|||||
L'Amarilli Quartet si è costituito nel 2001, proseguendo la ricerca di Tardito nel campo della fusione dei linguaggi. Stavolta la pratica improvvisativa incontra la musica del madrigalista cremonese Claudio Monteverdi (1567-1643). Accostamento quanto mai insolito, se si considera che è l'estetica percussiva di tradizione africana ad informarne l'aspetto ritmico. È invece sorprendente l'interplay dei tamburi della batteria e del darbuka con il sassofono, il trombone e il contrabbasso che ricalcano contorni e andature delle voci monteverdiane. Il repertorio esercitato è quello degli "Scherzi", pubblicati nel 1607, che utilizzano le miniaturizzate sperimentazioni liriche di Gabriello Chiabrera - in effetti forme seicentesche di canzoni e canzonette. La stesura originale di questi scherzi, o madrigali a tre voci, è stata ripresa, in ambito timbrico diverso, conservando, mutatis mutandis, la funzione iniziale dei brani ("da sonare", "da cantare" o "da ballare"). La riuscita dell'operazione artistica è anche merito del variegato background dei componenti il quartetto, tutti musici professionisti in territorio jazz ma con solide basi accademiche. Giorgio Giovannini ha ereditato la passione per lo strumento dal padre, anch'egli trombonista, perfezionando gli studi con Floriano Rosino, primo trombone dell'Orchestra Sinfonica della Rai. Collabora con Flavio Boltro, Gianluca Petrella e Maurizio Giammarco. Il contrabbassista cuneese Stefano Risso è attivo dal 1992 a fianco di Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi e Umberto Petrin. Lo si può ascoltare in una decina di cd, compresa La valigia dell'attore di Francesco De Gregori. Francesco D'Auria si è specializzato alla batteria negli anni Ottanta nelle scuole di jazz milanesi, con Elvin Jones e Paul Motian e, al Berklee College of Music, con Skip Hadden. Persegue una fitta attività didattica e concertistica in Italia e all'estero, in primis con l'Aliffi - D'Auria Quartet, le formazioni di Gabriele Mirabassi. Perfettamente integrale all'insieme è l'ausilio della multivisione. Realizzata con una serie di proiettori per diapositive dal regista e fotografo braidese Roberto Tibaldi, si configura come una vera e propria "sceneggiatura di immagini" che arricchisce di valenze grafico-pittoriche la suggestione della musica eseguita. |
|||||
Indietro |