Lo stile di Geri Allen è un distillato dell'intero
spettro del jazz pianistico. Elegante, autorevole, temeraria, anche
quando si accosta alla tastiera con tutta la sua potenza - per dirla
con LA Weekly - "sembra che cammini sull'acqua".
Dopo essersi laureata in jazz alla Howard di Washington e in etnomusicologia
all'Università di Pittsburgh la musicista, originaria del Michigan, si
stabilisce a New York City. I primi ingaggi sono con Lester Bowie e, sorprendentemente,
con Mary Wilson delle Supremes. A contatto col clima effervescente della Mela
negli anni Ottanta, l'artista impara ad eludere le singole categorie, proponendo
una voce squisitamente individuale, e si impone come fiera esploratrice dei sentieri
della diaspora africana, dei vernacoli blues, bebop e hard bop e delle creste
del free jazz. |
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Ugualmente a suo agio con le sperimentazioni
di M-Base di Steve Coleman, in accompagnamento a Betty Carter o a fianco
di Ornette Coleman (il suo fu il primo piano acustico nel gruppo del
seminale altosassofonista, dai tempi delle incisioni pionieristiche
di Paul Bley), ha registrato per una lunga lista di etichette indipendenti,
a partire dal debutto con Joseph Harman nel 1983, prima di approdare
alla Blue Note e alla Verve. Nel film di Altman Kansas City ha
impersonato Mary Lou Williams in una sorta di omaggio reciproco, dell'allieva
alla mentore e del cinema stesso a Geri Allen.
A tutt'oggi Allen - inclusa dalla rivista Essence tra le 200 donne straordinarie
(non solo donne di jazz, né solo di spettacolo) che hanno cambiato il
mondo - rimane un'artista di altissimo profilo. La pienezza dei suoi fraseggi è al
servizio di una distinta immaginazione, lontana da formalismi e modelli predefiniti.
Geri Allen e Mal Waldron sono apparsi alcune volte nello stesso cartellone e
nella primavera/estate del 2002 hanno costituito un informale, appassionato duo
pianistico. La sintesi tra due differenti bagagli di esperienza, due visioni
originali e differenti, fu particolarmente emozionante.
Da un lato il pianismo essenziale, sgranato, preciso, di quello che era stato
l'ultimo accompagnatore di Billie Holiday e poi intraprese un fertile rapporto,tra
gli altri, con Abbey Lincoln, Max Roach e Steve Lacy.
Dall'altro le
trame complesse dell'interprete più giovane, un tradizionalismo in
perpetua dialettica col presente, o meglio con la propria visione
del presente. |
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La stimolante conversazione in musica si risolse in una riflessione sull'impareggiabile
valore della trasmissione della sapienza tra le generazioni. La scomparsa
di Waldron, avvenuta a 77 anni il 2 dicembre 2002 a Bruxelles dove risiedeva
da lungo tempo, non ha interrotto il flusso della sua sapienza, ma fornisce,
alla collega come ai numerosi appassionati, un ulteriore spunto di riflessione. È con
questo spirito che Geri omaggia a Torino l'amico e maestro in un affettuoso
recital per piano solo. |