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:: LINGUAGGI JAZZ 2006 ::

PICCOLO REGIO PUCCINI Piazza Castello 215, Torino

SABATO 18 FEBBRAIO ORE 21

FABRIZIO BOSSO PAOLO PORTA "Special Reunion Quintet"

Fabrizio Bosso, tromba e flicorno
Paolo Porta, sax
Guido Canavese, pianoforte
Alessandro Maiorino, contrabbasso
Alessandro Minetto, batteria

Fabrizio Bosso

Nel 1992 una giovane formazione torinese si affacciava con decisione sul territorio nazionale del jazz. Era il Porta-Bosso Quintet, diretto da Fabrizio Bosso, allora diciannovenne, e da Paolo Porta, che di anni ne aveva 24. Ottenne il premio della Siae per la migliore composizione originale al concorso Grand Prix du Jazz 1992 e vide per la prima volta il proprio lavoro documentato su disco. Due anni dopo il quintetto ritornò sul gradino più alto del podio, alla rassegna Summertime in Jazz 1994. A questo punto i due musicisti erano sul punto di avviare, ciascuno per proprio conto, un’intensa attività parallela, di free lance o con formazioni indipendenti.
A quattordici anni dal debutto le strade dei due tornano a incrociarsi, ancora una volta in quintetto, per ripercorrere le fasi più emozionanti di esperienze artistiche individuali e collettive.
Fabrizio Bosso è un solista rigoroso alla tromba e al flicorno, legato alle radici storiche, afroamericane, del jazz moderno. La sua personalità musicale è perfettamente riconoscibile grazie al magistrale controllo della sonorità e del feeling, accostato ad un fraseggio agile e immaginativo. Ha riscosso numerose soddisfazioni sul piano internazionale. Nel 1997 ha avvicendato Lew Soloff e Randy Brecker nella Carnegie Hall Orchestra diretta da John Faddis; sue incisive interpretazioni, in qualità di leader o col gruppo High Five, sono state pubblicate da Via Veneto Jazz e Red Records e, in Giappone, dalla Sound Hills.
Il sassofonista Paolo Porta ha iniziato nel 1990 un'attività concertistica che lo ha condotto sui palchi più prestigiosi, in Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Usa, Palestina, Bosnia oltre che in Italia. Oltre al notevole Deceptive Resolution, apparso a suo nome nel 2004 per la EYS, tra le svariate collaborazioni ha inciso con l’ArchetipOrchestra, a fianco del contrabbassista Aldo Mella, con Giorgio Li Calzi e col quintetto di Maurizio Bucca. Come sax titolare ha partecipato anche a Ritmo Criminal, l’intelligente hit dei Tribà che ha dominato le classifiche nell’estate 2001. Dal 1991 alterna la professione di strumentista a quella di docente di sassofono, armonia e tecniche d'improvvisazione.
Guido Canavese, pianista aostano, è da un paio di decenni tra i protagonisti dell’ambiente jazzistico torinese, in particolare nei vari progetti della Jazz Mobile e nell’Avorio Jazz Ensemble.

Paolo Porta
Foto: Leonardo Schiavone

Con Maiorino e Minetto ha costituito il Guido Canavese Trio, la cui classe è testimoniata in Zoe, un raffinato album prodotto nel 2000 dalla Jazz Mobile Records.
Il romano Alessandro Maiorino e l’alessandrino Alessandro Minetto, già complici in svariate realizzazioni musicali (in particolare con Giorgio Li Calzi), vantano una lunga familiarità con gli altri componenti del quintetto. Entrambi torinesi d’adozione, rappresentano la sezione ritmica ideale per questa Reunion. Maiorino è attivo sulla scena jazz da quindici anni, incluse le sue incursioni nel mondo del rock (nel 1995 con Manu Chao nella sua prima band post-Mano Negra ) e dell'hip-hop (nel 2004 con la band italo-ispano-cubana La Fresk-Base Llena). Minetto ha partecipato alle clinics di maestri come Max Roach, Roy Haynes e Roberto Gatto e ha iniziato l’attività di professionista all’età di 22 anni. Entrambi hanno partecipato a numerosi progetti e collaborato in Italia ed all’estero con un numero impressionante di artisti italiani e stranieri, sia in ambito concertistico, che in sala di incisione.

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