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:: LINGUAGGI JAZZ 2006 ::

PICCOLO REGIO PUCCINI Piazza Castello 215, Torino

SABATO 28 GENNAIO ORE 21

DREW GRESS "7 Black Butterflies"

Drew Gress, contrabbasso
Ralph Alessi, tromba
Tim Berne, sax
Craig Taborn, tastiere e pianoforte
Tom Rainey, batteria

7 Black Butterflies

Drew Gress, tra i più attivi e ubiqui contrabbassisti della scena newyorkese, è stato assiduo compagno di viaggio di Dave Douglas, Uri Caine, Don Byron e naturalmente di Tim Berne. Il suo accurato rispetto della melodia è apprezzato nei set più tradizionali come nelle avventurose esplorazioni dell’avanguardia.
Le sue doti di leader e di compositore si sono messe in luce in una serie di opere lungimiranti; nella più recente, 7 Black Butterflies, prodotta dal chitarrista David Torn, si danno appuntamento melodismo, sperimentazione postmoderna e un maturo gusto per l’improvvisazione collettiva che incanta l’ascoltatore esigendone l’attenta e costante concentrazione.
Tim Berne, sassofonista, compositore e produttore originario di Syracuse, NY, vanta una più che venticinquennale carriera discografica, maturata in gran parte all’insegna dell’autoproduzione. È una scelta coerente che gli ha consentito di tenere sotto controllo le registrazioni delle sue innumerevoli creature, dal quartetto Bloodcount alla potenza orchestrale di Caos Totale, dai Quicksand, con Tony Malaby al secondo sax e Marc Ducret alla chitarra, fino alle geometriche sperimentazioni degli Hard Cell e di Science Friction. “Ma le mie orecchie cambiano, così i miei interessi”, dichiara sornione, mantenendosi libero per le prossime avventure.
Craig Taborn si è contraddistinto per la sua impeccabile spontaneità nel tocco e nella concezione armonica, apprezzata dal pubblico e dai numerosi bandleader con cui si è confrontato, in primis Drew e Berne, che affinano l’orecchio per indovinare quale sia la sua prossima frase, sfumatura, trama armonica o idea sonora. L’abilità di saper pensare a più livelli è particolarmente evidente nella sua realizzazione più avanzata, Light Made Lighter, un recital acustico in trio pubblicato dalla Thirsty Ear.
Tom Rainey, a differenza di altri colleghi che preferiscono dirsi percussionisti, si considera un batterista “puro”. Un atteggiamento che pare rimandare a tempi andati, quando la batteria era solo uno strumento di supporto. Ma quando suona non ha nulla di anacronistico. Esperto delle concezioni ritmiche jazz, rock, funk e della musica classica, per Gress è un autentico improvvisatore zen: “sviluppa tutte le variazioni e le sfumature di cui la mia musica ha bisogno, mantenendo integra la propria personalità”.
Il quintetto, che a prima vista appare un’estensione dell’Acoustic Hard Cell Trio, un progetto concentrico di Tim Berne con Taborn e Rainey, lavora in realtà su canoni autonomi. Essenziale all’insieme è il coinvolgimento di Ralph Alessi, trombettista e improvvisatore dallo spirito libero. Per Alessi non esiste quella gran differenza “stilistica” tra Charlie Parker e James Brown, o tra Stravinskij e Ornette Coleman. “Li ascolto e li amo puramente come musica. Lascio le etichette ad altri: cerco di appropriarmene per quello che sono nella sostanza: vibrazioni e suoni”. A cavallo del millennio è stato frequentemente al fianco di Steve Coleman e di Ravi Coltrane, e ha registrato da leader per l’etichetta indipendente di Coltrane, la Rkm. Esprime con orgoglio il suo senso di appartenenza alla generazione di musicisti emersi a New York alla fine del Novecento: “Siamo gente che ha studiato la musica, sia classica che jazz. È qualcosa di nuovo, una terra di mezzo, e io ho sempre voluto che la mia musica abitasse nelle terre di mezzo”.

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