Un organico acustico di jazz visita il repertorio elettronico di un gruppo che suona pop: i brani più noti dei Subsonica rivelano aperture inedite attraverso drastici riarrangiamenti e decostruzioni...
DICEMBRE | |
---|---|
Mercoledì 1 | STRESA - DISTRETTO TURISTICO DEI LAGHI |
Giovedì 2 | BORGOMANERO - SALONE S.O.M.S |
Venerdì 3 | ACQUI TERME - MOVICENTRO |
Domenica 5 | SAVIGLIANO - SALA POLIVALENTE CRUSÀ NEIRA |
Lunedì 6 | VERCELLI - SALA DEI DUGENTO |
Venerdì 10 | MEZZOMERICO - CHIESA SANTI GIACOMO E FILIPPO |
Domenica 12 | PIOSSASCO - IL MULINO |
Un organico acustico di jazz a confronto col repertorio elettronico di un gruppo che suona pop? È la scommessa giocata dal trio Stefano’s Barber Mouse, che nell’appellativo allude in maniera scherzosa ai nomi dei tre componenti: “Stefano” è Stefano Risso, contrabbassista della formazione, mentre il pianista Fabrizio Rat diventa “Mouse” e il batterista Mattia Barbieri è il “Barber”. Trovare nutrimento o ispirazione nella canzone “leggera”, familiare al grande pubblico, non è naturalmente una novità per il jazz, almeno dai tempi di Tin Pan Alley. In questa circostanza il trio ha deciso di proiettarsi in territori inconsueti, dal punto di vista armonico, dinamico e timbrico.
L’esperimento di Risso, Rat e Barbieri, di cui è in uscita il cd, si propone di visitare, con drastici riarrangiamenti e decostruzioni, i brani più noti dei Subsonica, che nella versione originale sono spesso virati a dance. In certi casi i tre strumenti suonano usando il loro timbro naturale, cercando di ottenere un risultato dinamico, che si avvicina al rock. Altrimenti, grazie a preparazioni fatte ad hoc, riescono a produrre sonorità simili a quelle delle tracce originali.
Stefano Risso è attivo in campo jazz dal 1992 a fianco, tra gli altri, di Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi e Umberto Petrin. Contrabbassista ispirato, compositore attento, arrangiatore fantasioso, ha preso parte a eventi in Cina, a Helsinki e al Ronnie Scott di Londra e a una ventina di cd, compresi La valigia dell'attore di Francesco De Gregori e All’improvviso nella mia stanza di Lalli. |
cui Vocifero, viaggio in tre tappe ispirato alla vocalità femminile, Spelterini, quartetto italo-svizzero con cui ha pubblicato Un fratino al mar per la Brambus, e Les Diables Bleus, un concetto articolato in più parti rivolto al blues, in collaborazione con Guido Canavese, Jean Luc Danna, Alberto Varaldo, Paolo Botti e Paolo Bonfanti. Fabrizio Rat Ferrero si è diplomato in pianoforte e composizione col massimo dei voti al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. È stato invitato in residenza alla francese Fondation Royaumont e al Tanglewood Music Centre di Boston, e sue composizioni sono state eseguite in Francia, Inghilterra, Germania, Olanda, Italia e Stati Uniti. È prossima la registrazione su disco del suo lavoro Bass Walk With Me, ispirato all’universo di David Lynch e finanziato dalla Fondation Meyer per la serie “Jeunes Solistes” del Conservatorio di Parigi. Mattia Barbieri, batterista, ha collaborato con Rossana Casale e con le realtà più interessanti del post-rock torinese, Mao e la Rivoluzione e i Mau Mau, con i quali ha partecipato a tre tour italiani ed europei. Ha suonato in Palestina e a Sarajevo con l’orchestra giovanile europea diretta da Furio Di Castri, che lo ha voluto anche nella LabDance Orchestra, con la quale ha accompagnato ospiti come Paolo Fresu, Danilo Rea, Maria Pia De Vito e Antonello Salis. Con la band di Carlo Actis Dato ha tenuto concerti e seminari in Australia, al Mainly Jazz Festival di Sidney, e Nuova Zelanda, al Montana Jazz Festival di Wellington. |