Il trio diretto da Silvia Cucchi, eccellente pianista dalla formazione classica, propone un creativo incrocio di generi e stili tra jazz, folk, funky, musica classica e canzone pop...
NOVEMBRE | |
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Domenica 14 | PIOSSASCO - IL MULINO |
Lunedì 15 | VERCELLI - SALA DEI DUGENTO |
Mercoledì 17 | STRESA - GRAND HOTEL DES ILES BORROMEES |
Giovedì 18 | BORGOMANERO - SALONE S.O.M.S |
Venerdì 19 | ACQUI TERME - MOVICENTRO |
Domenica 21 | VERZUOLO - PALAZZO DRAGO |
Il trio composto dalla pianista Silvia Cucchi, il marito contrabbassista Davide Liberti e il batterista Paolo Franciscone propone una dinamica varietà di generi e stili. Innanzitutto il jazz, decisivamente ispirato dal fondamentale concetto di trio formulato da Bill Evans, Paul Bley e Keith Jarrett. Ma anche folk, funky, musica classica e canzone pop entrano nel mix, con la duplice intenzione di rispecchiare l’idea complessiva di musica del gruppo e di incontrare i gusti di un pubblico eterogeneo, non solo di “addetti ai lavori”. I Liberti e La Rivoluzione d’Ottobre, il nome prescelto per il progetto pubblicato su disco dalla Silta Records, allude a circostanze personali e familiari dei tre più che a esplicite simpatie bolsceviche. Silvia Cucchi, inizia la carriera artistica in tenerissima età come pianista classica vincendo numerosi concorsi in Italia e all’estero. Si diploma con il massimo dei voti e la lode come allieva privatista al Conservatorio G. Verdi di Torino. Viene conquistata dal jazz ascoltando a Colonia un concerto di Keith Jarrett. Un’esperienza che le cambia la vita: sempre a Colonia, alla Hochschule für Musik, studia con John Taylor e si diploma in pianoforte jazz, laureandosi infine in pedagogia della musica improvvisata. Tornata in Italia conclude il master quinquennale in jazz ad indirizzo compositivo-interpretativo sempre presso il Conservatorio G. Verdi di Torino. Specializzata nell’accompagnamento di cantanti, sia in ambito classico che moderno, collabora con il cantautore Mariano Deidda e svolge regolarmente attività legate a provini d’opera e audizioni per la musica pop. |
. È pianista stabile per Neri Marcorè nello spettacolo “Un certo Sig. G” diretto da Giorgio Gallione e dedicato al mondo di Giorgio Gaber. Nel 2005 è stata nominata “Donna del Jazz” con un premio storico istituito dalla città di Savona. Davide Liberti inizia a suonare il basso elettrico in formazioni punk all’età di quattordici anni, ma a diciotto arriva la folgorazione per il jazz ascoltando una registrazione di Scott LaFaro, e decide di intraprendere lo studio del contrabbasso da autodidatta. Frequenta seminari e stage con Furio Di Castri, George Roberts e Sandro Gibellini e intraprende una serrata attività concertistica in Italia e all’estero, collaborando, fra gli altri, con Diego Borotti, Pino Russo, Alberto Mandarini e Tullio De Piscopo. Paolo Franciscone, profondo conoscitore delle modalità esecutive e interpretative del proprio strumento, insegna batteria presso il Centro Jazz Torino e tiene seminari sulla storia del jazz e del blues. Il suo stile musicale, pur aperto ad influenze contemporanee, è radicato nella tradizione jazzistica e nell’evoluzione bebop. In un percorso professionale che lo ha condotto a Montreux, Praga, Tel Aviv e Tokyo, ha partecipato a progetti teatrali, collaborato con ballerini di danza contemporanea e suonato e registrato con importanti jazzisti, tra i quali Drew Gress, Audrey Morris, Gianluigi Trovesi, Flavio Boltro, Norma Winstone, Franco Cerri, Gianni Basso, e ricorda con particolare emozione l’incontro con l’influente pianista Mal Waldron. |