Il tema della tredicesima edizione di Blues
al Femminile è la canzone afroamericana al femminile, firmata da
songwriters donne. Se il ruolo delle cantanti è stato fondamentale
nella evoluzione e diffusione del blues e delle musiche attigue e derivate
attraverso il ventesimo secolo, rilevante è stato anche l’apporto
di compositrici e autrici di testi lirici. Grandi vedettes della prima stagione
del blues, da Alberta Hunter a Bessie Smith, da Ida Cox a Memphis Minnie,
hanno scritto molti dei brani più significativi (e non di rado ispirati)
del proprio repertorio: e se la cantante-pianista Lil Armstrong ha creato
nell’epoca della grande canzone Art Deco uno standard come "Just
For a Thrill", anche Billie Holiday, sul versante jazzistico, ha messo
la sua firma in alcuni classici quali la ballad "Don’t Explain"
e il blues "Fine & Mellow". Nell’immediato dopoguerra,
mentre nel contiguo universo del gospel s’imponevano le firme di Lucie
Campbell e di Roberta Martin, immaginifiche melodiste e liriciste religiose,
in campo profano venivano affermandosi versatili e fertili songwriters
professioniste quali Rosemary McCoy e Jessie Mae Robinson, la cui canzoni
dai colori bluesy hanno contribuito a diffondere l’estetica
del R&B e del rock’n’roll nero, talora valicando la barriera
razziale e raggiungendo anche il terreno pop e country & western. La
successiva, formidabile stagione della musica soul ha visto emergere il
prezioso talento compositivo di Carolyn Franklin (sorella minore di Aretha
e autrice per lei di piccoli capolavori come "Ain’t No Way"),
di Nina Simone (cantautrice vicina al movimento per di diritti civili),
e ancora di Bettye Crutcher, Barbara Lynn, Valerie Simpson e Denise Lasalle,
autentica sintesi - quest’ultima - dei linguaggi blues, soul e country.
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